Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Scomparso nei giorni scorsi Mino Argentieri, critico e storico del cinema, amico e collaboratore di Zavattini

Con Mino (Domenico) Argentieri, nato a Pescara il 13 agosto 1927 e spentosi a Roma nei giorni scorsi, a 89 anni, è scomparso l’ultimo di una vasta schiera di sceneggiatori, registi, critici, storici del cinema e operatori con cui Zavattini ha lavorato a  più riprese. L'artista luzzarese ha instaurato rapporti di fattiva collaborazione, sincera amicizia e grande familiarità con Argentieri, apprezzato critico e storico del cinema, sicuramente l’ultimo dei testimoni diretti della lunga e intensa avventura artistica zavattiniana del dopoguerra.
 

In particolare, nel 1979 Argentieri cura il libro “Neorealismo ecc.”, contenente un'organica raccolta degli scritti più significativi di Za su quell’importante e storica esperienza della cinematografia italiana, seguendo successivamente, nel 1997, la pubblicazione di “Polemica col mio tempo” opera uscita postuma nella quale, oltre a testi già presenti in “Neorealismo ecc.”, vengono recuperati altri materiali di argomento analogo.
 

Nel 1990, subito dopo la morte dell'artista luzzarese, avvenuta nell’ottobre dell’89, Argentieri collabora, con un intervento esemplare (“Zavattini entre créativité et politique”) al volume “Cesare Zavattini [sous la direction d'Aldo Bernardini et Jean A. Gili]”, un testo solo formalmente celebrativo realizzato dal Centre G. Pompidou di Parigi con il contributo della Regione Emilia Romagna.

Ma Argentieri non si limita alla pubblicistica, egli offre il suo appoggio a Za anche in altri campi: nel 1963, ad esempio, si occupa di due opere filmiche sperimentali, il “Cinegiornale della pace” e “I misteri di Roma”, dedicandosi assieme ad altri alla loro realizzazione. L’Archivio Cesare Zavattini dà conto di questa lunga, intensa e produttiva cooperazione.