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Nel numero di dicembre della rivista online “Diari di Cineclub” si riscopre la sensibilità di Za verso i bambini


Sulla rivista online “Diari di Cineclub” (n. 56, dicembre 2017, pp. 18-20), la studiosa Maria Carla Cassarini ha pubblicato un breve saggio, dal titolo «A scuola con “I bambini ci giuocano”: per una cultura di pace, per una storia del cinema», riferito all’iniziativa di don Carlo Gnocchi (fondatore e presidente della “Pro Juventute” impegnata nell’assistenza e recupero dei “mutilatini”), che nel 1952 chiede a Cesare Zavattini e Vittorio De Sica di collaborare ad un cortometraggio per sensibilizzare i ragazzi sul grave pericolo rappresentato da ordigni bellici ancora inesplosi. Viene così realizzato “I bambini ci giuocano”, un emozionante filmato che, scrive la Cassarini, “si inserisce all’interno di un particolare sviluppo del Neorealismo” ed è oggi una fonte storica pressoché dimenticata. Il titolo è indubbiamente di derivazione zavattiniana; infatti l’artista luzzarese già nel 1938, sul settimanale “Grazia”, aveva dato alla propria rubrica rivolta alle mamme il titolo “I vostri bambini vi guardano”, poi riproposto con una lieve variante per il film "I bambini ci guardano" (1943/'44), diretto da Vittorio De Sica, tratto dal racconto di Giulio Cesare Viola (tit. "Pricò"), adattato e sceneggiato dallo stesso Zavattini: da questo titolo è evidentemente derivato "I bambini ci giuocano”. Zavattini, in effetti, aveva una particolare predilezione per queste tematiche, successivamente riprese e sviluppate in pellicole celebri come "Sciuscià", "Ladri di biciclette" e "Miracolo a Milano". Anche il film irrealizzato “Italia mia” (1951/'52) prevedeva un episodio coi “mutilatini di don Gnocchi”, e come  ricorda la Cassarini altri riferimenti a questi ragazzi si trovano nei film zavattiniani “Siamo donne” (1953) e “I misteri di Roma” (1963). La studiosa osserva infine che la pellicola "I bambini ci giuocano”, per quanto breve, si inserisce nel filone dei film-inchiesta e prepara a un’analisi dei più complessi “L’amore in città” (1953), “Siamo donne” (1953), “Le italiane e l’amore” (1961), “I misteri di Roma” (1963).