Nella mostra Emilia-Romagna terra di cineasti, dedicata alla grande tradizione cinematografica della regione, in svolgimento a Berlino – all’Istituto Italiano di Cultura – fino al 25 febbraio, c'è anche il vasto e importante archivio di Cesare Zavattini conservato nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. L’esposizione, a cura di Gian Luca Farinelli, Antonio Bigini e Rosaria Gioia, promossa dalla Cineteca di Bologna con il sostegno della Regione, propone due diversi percorsi di lettura.
Nel primo, un dialogo aperto tra pellicole, testi e testimonianze che permette ai visitatori di ripercorrere la storia del cinema italiano seguendo una prospettiva emiliano-romagnola, per riscoprire, o incontrare per la prima volta, film di autori come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini, Valerio Zurlini, Florestano Vancini, Bernardo Bertolucci, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Pupi Avati e Giorgio Diritti.
Nel secondo tenta invece, in maniera più suggestiva, d’interrogarsi sulle ragioni di questa straordinaria fioritura e, muovendo dalle idee e dagli spunti offerti dal critico Renzo Renzi (primo ad occuparsi di questa particolare produzione cinematografica ed autore dell’articolo che dà il titolo alla mostra), in un gioco di rimandi tra film, testi e fotografie, punta l’attenzione su un retroterra culturale, geografico e sociale unico, che invita a visitare anche i grandi archivi cinematografici situati nel territorio regionale: quello, già citato, di Cesare Zavattini a Reggio Emilia, di Michelangelo Antonioni a Ferrara, di Federico Fellini a Rimini, di Pier Paolo Pasolini a Bologna, di Tonino Guerra a Pennabilli (Rimini).