Zavattini si è occupato di fumetti in "punta di penna", in forma quasi clandestina. La situazione della cultura italiana dell’epoca (anni ’30) e un certo antiamericanismo connaturato al regime fascista che si opponeva ai fumetti come espressione della corruzione culturale d’oltreoceano, influenzano anche un anticonformista come Zavattini. Lo stesso Pavese, che nel 1933 traduce per l’editore torinese Frassinelli Le avventure di Topolino, di un allora sconosciuto ‘Walter’ Disney, non si firma, considerando “frivola” la pubblicazione (G. De Rienzo, Pavese, vagabondo di città e collina, in "Corriere della Sera", 15 giugno 2008)
Ciononostante, l’estro artistico innato non ha impedito a Zavattini di ottenere anche in questo settore importanti risultati. Direttore editoriale dei periodici Mondadori, a partire dal 1936, Za si è accostato al “fumetto” dettando i soggetti ad una dattilografa nei ritagli di tempo dal suo ufficio milanese. In questo modo ha dato vita, tra gli altri, ai cicli di Saturno (1936-’38) e di Aeroporto ‘Z’ (1940), ai quali hanno fatto seguito il fumetto a contenuto sociale Zorro della metropoli (1937-’38), La primula rossa del Risorgimento (1938-’39). Nel dopoguerra crea Un uomo contro il mondo (1947/1948) e numerose altre “storie” che sono state spesso soltanto ideate e poi sviluppate da collaboratori della casa editrice Mondadori; “storie a quadretti” delle quali oggi si possono fare solo ipotetiche attribuzioni di paternità. C’è chi ha osservato che esistono analogie e collegamenti tra lo Zavattini cineasta e scrittore e la sua esperienza nell’ambito dei comics. A proposito di Zorro della metropoli, studiosi come Claudio Bertieri (Zorro – I poveri sono matti, in “Sorry”, n. 2, ottobre 1972) e Sergio Micheli (Lessico zavattiniano, Venezia 1992) sono concordi nel ritenere che sia possibile individuare un’affinità con lo Zavattini scrittore nel suo libro coevo I poveri sono matti (1937), nel quale si può facilmente rintracciare “la condizione alienata del lavoro in fabbrica”, “il dualismo città/campagna” o un “mondo pacificato dalla ribellione degli umili” secondo “la generosa utopia zavattiniana”(Bertieri), mentre nel fumetto La grande avventura di Marco Za (“Albo d’oro”, n. 160, 1949), è stata rilevata un’impostazione che richiama esplicitamente il neorealismo.
La prima e più importante storia a quadretti di Za è indubbiamente Saturno contro la terra e il "sequel" con le avventure di Rebo che si sono dipoi succedute. Esse hanno riscosso in Italia e non solo un vastissimo successo sebbene Za molti anni dopo si sia rammaricato di aver affrontato il tema della fantascienza senza una preparazione specifica. Eppure se il fumetto di fantascienza nasce negli USA con l’apparizione della prima striscia di Buck Rogers, ideata da Philip Francis Nowlan nel 1929, cui fa seguito nel ‘34 Flash Gordon di Alex Raymond, la risposta italiana arriva proprio da Cesare Zavattini nello speciale de “I tre porcellini” del 31 dicembre 1936 con Saturno contro la Terra (testi di Zavattini e Pedrocchi, disegni di Scolari). In realtà, nel 1935, un anno prima di Saturno contro la terra, era uscito un altro fumetto di questo genere, tutto italiano. Si trattava di S.K. 1, una striscia disegnata per "Topolino" da G. Moroni Celsi. Partita nel 1935, S.K. 1 è in realtà una space-opera largamente ispirata, o meglio, in larga misura copiata da Flash Gordon: la matrice comune è lo spostamento su altri pianeti di esseri e mondi tipicamente mitologici. Nonostante il contesto fantascientifico, gli studiosi sono abbastanza concordi nel collocarlo nella categoria “fantasy”. E’ una delle più autorevoli incursioni del fumetto italiano nel territorio della "science-fantasy" più che in quello della "science-fiction". Zavattini resta dunque il primo autore italiano di fumetti di fantascienza.
Una notazione interessante: nelle “storie” rappresentate dai “disegni con le nuvolette”, Zavattini esprime sottili tematiche pacifiste che non sono state colte dal regime fascista e, di conseguenza, non sono state sottoposte a censura. La “fortuna” della saga di Saturno induce ben presto Mondadori, per il tramite della Helicon Italiana, un’organizzazione creata negli anni Trenta per promuovere il fumetto nazionale all’estero, a tradurre in inglese le avventure di Rebo, il protagonista dell’epopea saturniana,
al fine di imporre il fumetto fantascientifico autarchico in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Si ha la certezza che negli USA, quattro numeri di Saturn against the earth siano stati pubblicati nei “Future Comics” tra giugno e settembre 1940.
La politica estera italiana, in considerazione dello stato di belligeranza in atto, blocca ben presto l’ambizioso progetto mondadoriano. Ma non è tutto. Oltre all’America latina, nella quale pare che i fumetti di Saturno abbiano conosciuto una qualche fortuna, strisce con le nuvolette ideate da Za sono uscite sicuramente in Francia e, forse, anche in Spagna e Portogallo, sebbene per questi ultimi due casi si tratti per ora di sole supposizioni. Di quest’ampia attività nell’archivio zavattiniano restano solo alcuni carteggi e poco altro, purtroppo non i soggetti. Peraltro un bombardamento nel 1944 ha raso al suolo la sede della “Helicon”, distruggendo anche i depositi della Società che avrebbero potuto chiarire la paternità di molte delle “storie” in giacenza, compreso il genere e i luoghi di diffusione dei fumetti zavattiniani all’estero. Fortunatamente, l’archivio zavattiniano ha svolto un prezioso lavoro di recupero in antiquariato di moltissime di queste storie a fumetti ideate da Za, pubblicate nei periodici per ragazzi della Mondadori negli anni ‘30-’50, che oggi sono in via di digitalizzazione per una fruizione che sarà ad uso interno per gli studiosi e i ricercatori.
Scheda a cura di Giorgio Boccolari
I due fumetti presentati in questa pagina (La primula rossa del Risorgimento; Saturno contro la terra) sono consultabili integralmente nella Biblioteca Digitale Reggiana.