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La scomparsa di Paolo Nuzzi, amico e collaboratore di Cesare e Arturo Zavattini

La scomparsa di Paolo Nuzzi, amico e collaboratore di Cesare e Arturo Zavattini


È scomparso a Roma, il 10 marzo scorso, il regista napoletano Paolo Nuzzi, sceneggiatore e scrittore oltre che raffinato intellettuale. Dopo la morte dell’amico Cesare Zavattini (1989) si è dedicato per molto tempo con Arturo, figlio dell’autore luzzarese, alla lunga e complessa opera di revisione e sistemazione del ponderoso archivio in vista del suo graduale trasferimento dalla casa romana alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, seguendo contestualmente, nel corso di quasi trent'anni, da Roma, molte iniziative editoriali e documentarie volte alla valorizzazione dell'opera di Za.
All'inizio della carriera Nuzzi ha collaborato strettamente con Fellini, come assistente alla scenografia (La strada, 1954), alla regia (Il bidone, 1955), alla produzione (Le notti di Cabiria, 1957) e come vice regista (La dolce vita, 1960). Nel ‘63, insieme ad altri giovani registi, ha partecipato alla realizzazione del film-inchiesta zavattiniano (a episodi) I misteri di Roma, e dopo aver diretto documentari e alcune mini-serie TV si è presentato sul grande schermo nel 1974, con Il piatto piange e, nel '76, con Giovannino, pellicole tratte, rispettivamente, dagli omonimi romanzi di Piero Chiara ed Ercole Patti. Tra le varie iniziative editoriali ha pubblicato, assieme a Ottavio Iemma, il volume De Sica & Zavattini, parliamo tanto di noi (1997) ed è stato curatore del libro di Cesare Zavattini Io, un'autobiografia, uscito nel centenario della nascita dell’autore luzzarese (2002).