Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Festa della Liberazione: il presidente nazionale dell’Anpi cita Zavattini.

Verona, 25 aprile 2018, Festa della Liberazione. Quando il rabbino recita in ebraico il salmo 121, il silenzio avvolge l’intera piazza Bra. È la forza della parola che risuona contro l’orrore del quale ogni anno, il 25 aprile, si ricorda la fine. La preghiera conclude la cerimonia che era stata aperta dalla relazione ufficiale del presidente emerito dell’Anpi, Carlo Smuraglia, il quale aveva dato inizio al suo intervento citando la celebre chiusa del libro Totò il buono di Cesare Zavattini: Aspetto con ansia il giorno dove “buon giorno vuol dire veramente buongiorno”. Una frase ancor oggi densa di significato, che evidenzia quanto sia stato forte l'impatto dello scrittore e soggettista luzzarese sulla cultura italiana del Novecento. A distanza di oltre 70 anni questo suo Totò, pubblicato in forma di romanzo in piena guerra nel 1943 - col protagonista nato sotto un cavolo, la vecchietta Lolotta, il pezzente drappello dei "baracchesi" (i barboni), una cricca di miliardari e due angeli custodi - è ancora la metafora della vita reale e dell'aspirazione ad un mondo migliore.