Il cartoonist Francesco Maurizio Guido, in arte “Gibba”, pioniere del cartone animato italiano e amico di Zavattini, è morto il 7 ottobre scorso nella sua Alassio, all’età di 93 anni. Animatore, regista, illustratore, ma soprattutto fumettista, riteneva giustamente - come ha scritto lo studioso Gualtiero De Santi - che Zavattini fosse una fucina d’idee, ed aveva aveva potuto conoscerlo con uno scambio di lettere nel 1942-43. All’incirca in quel periodo iniziò a frequentarlo; poi sul finire di quel decennio gli mostrò il suo cartoon neo-realista L’ultimo sciuscià, ricevendone i complimenti. L’artista alassino, giunto negli anni Sessanta alla Corona Cinematografica e necessitando di continui spunti per i suoi film, era sempre “in cerca di idee” e per questo si recava frequentemente da Zavattini, come dichiarò in un’intervista rilasciata nel maggio 2012. La casa di produzione raccomandò sempre a Gibba di far parlare “Za”, senza tuttavia mai accennargli al lavoro che faceva in quel momento, poiché in caso contrario c’era il rischio, per la Corona, di dover pagare l’involontaria performance del grande sceneggiatore, che possedeva un talento inventivo in grado di stimolare il pensiero e la capacità creativa di quanti lo stavano ad ascoltare.