Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

ZAVATTINI E L'EUROPA ORIENTALE

ZAVATTINI OLTRE LA “CORTINA DI FERRO”

IL MEDIATORE CULTURALE TRA AREA ATLANTICA E SOVIETICA

I VIAGGI DI ZAVATTINI IN EUROPA ORIENTALE

ZAVATTINI A BUCAREST

‘La cosa che più mi impressionò a Bucarest, appena arrivato di domenica, fu il vedere solo gente vestita modestamente o poveramente, come se una folata di vento avesse appena soffiato via una classe ricca; le stesse automobili in quell’atmosfera perdevano l’apparenza di svago e di ricchezza che hanno soprattutto nel Messico […] In una vetrina di antiquario vidi, tra piatti listati d’oro, polverose ceramiche e vecchie medaglie, una boccetta di profumo francese a prezzo altissimo, era uno dei rimasugli dei patrimoni borghesi, il lunedì c’è il mercato dove quelli che comandavano prima vanno a vendere gli ultimi fazzoletti di seta, pendole, cappelli duri e lenzuola, è una cosa che strappa il cuore, mi ha detto un italiano. Anche a teatro non c’erano quei fruscii, quegli splendori fra il pubblico che, senza andare tanto lontano, troviamo all’Eliseo di Roma, ma il popolo vestito come quando torna dal lavoro; dapprima ne fui contrariato, mi sarei messo a protestare la sera in albergo mentre aprivo la valigia che dal cuoio fino alle cravatte esprimeva i miei delicati vizi. Uno mi disse che la cultura ci ha allevato come le nonne, non sappiamo rinunciare ai privilegi che ci hanno dato le nonne, e la civiltà non può essere più solamente la storia di questi privilegi. I giornali che mi portano con il caffelatte parlano nella stessa pagina di Zhukov e del pianeta numero 2. Hanno mandato via Zhukov e bisogna essere pronti a mandare via anche Kruscev se commette gli errori di Zhukov. Mi si consenta di citarmi: “La lotta contro il culto della personalità non riesce a fermarla più nessuno, neanche coloro cui converrebbe; […] Quel padre che si uccise perché temeva che durante certe sue crisi potesse fare del male ai figlioli non aveva la forma mentis di un capo di stato.”’

(Cesare Zavattini, Straparole, Milano, Bompiani, 2018, pp. 157-58)