Il film mancato sul Diario di Anna Frank
Nel chiedere all’ebreo Otto Frank di tradurre in film il notissimo diario di sua figlia Anne, Zavattini (con lettera a Frank del maggio 1954) osservava che «Nessun problema è attuale e concreto come quello della pace e della guerra», e che «perciò il diario di Anna può essere considerato un grande esempio di neorealismo ante litteram». Frank gli faceva però sapere d’essere già contrattualmente impegnato con un produttore teatrale americano e che Hollywood incombeva. Il proposito zavattiniano non poté essere portato a compimento. Di questo ed altro in un articolo uscito su “La Stampa” il 14 dicembre 2019 (ripreso da “Informazione corretta.com”, il 26). Il riferimento è alla sezione dedicata ai rapporti del cineasta di Luzzara con gli ambienti del cosmopolitismo ebraico, nella grande mostra reggiana su “Zavattini oltre i confini”.
Anna Frank con suo padre Otto.