Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Marina Piperno e Cesare Zavattini durante le riprese del film “La Veritàaaa”, 1982 (foto Arturo Zavattini) (ACZ fotografie 1366)



Marina Piperno

Marina Piperno nasce a Roma da una famiglia di origini ebraiche il 22 marzo 1935. Dopo una precoce ed intensa stagione da giornalista per “Il Paese” di Roma, diretto da Tommaso Smith, la Piperno sceglie il cinema, nel ruolo di produttore, complici una lunga permanenza a New York e studi di regia televisiva. Esordisce nel 1961 con un documentario (Tit.: 16 ottobre 1943) sulla razzia del ghetto di Roma, dal testo di Giacomo Debenedetti e la regia di Ansano Giannarelli. Il ‘corto', che esce quando sullo sterminio ebraico è calata l'ombra della rimozione, è di forte impatto e ottiene un grande successo. Nel 1962 con Ansano Giannarelli e Piero Nelli fonda la REIAC Film, diventandone amministratore unico. Prima donna italiana a misurarsi con una professione totalmente maschile, dopo i Nastri d'Argento per il mediometraggio Diario di bordo (1967) e per il complesso della sua attività documentaristica (1968), inizia a produrre opere di ‘fiction’ sia per il grande schermo che per la Rai. Nondimeno mantiene viva la sua attenzione nei confronti dei temi sociali e politici, quelli stessi che fin dall'inizio hanno caratterizzato le sue scelte. Dagli anni Settanta le sue produzioni sono in collaborazione con la RAI. All’inizio degli anni ‘80 l’incontro con Zavattini. La Piperno produce “La veritààà” (1982), che Zavattini definisce “film da camera”. Un’opera particolarissimo e testamentale della quale oltre che soggettista, sceneggiatore e attore protagonista, Zavattini è per la prima volta regista. E’ il suo ultimo film, realizzazione di un progetto ideato e messo a punto nell'arco di oltre un decennio. E’ il punto culminante della elaborazione letteraria e dello sviluppo del pensiero speculativo zavattiniani. Va in onda il 5 gennaio sul secondo canale della Rai. La Veritàaaa riceve varie recensioni positive anche negli Usa. Viene presentato al MoMA di New York il 26 e 27 marzo 1983.