“I bambini ci giuocano”: il film documentario di Zavattini /De Sica
Bombe che sembrano giocattoli, sui greti dei fiumi, sulle colline, nelle campagne. Bambini vittime principali di una guerra a posteriori: quella degli ordigni bellici inesplosi. È il tema che lunedì 20 gennaio, è stato affrontato alla scuola media “Rocca” dell’Istituto comprensivo di Feltre (Belluno), con il progetto «De-Activate», un progetto - ha spiegato Michele Vigne, vicepresidente nazionale dell’associazione nazionale Vittime Civili di Guerra - volto a «far conoscere ai ragazzi la crudeltà innanzi tutto della guerra, e quelle che sono poi le conseguenze anche dopo molti anni. Tonnellate e tonnellate di bombe che sono ancora attive e nascoste chissà dove, ma pronte ad esplodere. Tutta la nostra vallata bellunese è interessata dal fenomeno». Durante l’incontro, è stato proiettato un documentario storico di Nicolò Ferrari del 1952 promosso da don Carlo Gnocchi, fondatore e presidente della “Pro Juventute” impegnata nell’assistenza e recupero dei “mutilatini”. La pellicola si era avvalsa della fondamentale collaborazione di Vittorio De Sica per la regia e di Cesare Zavattini per il soggetto e la sceneggiatura. Il documentario, dal titolo prettamente zavattiniano «
I bambini ci giuocano» (il soggettista luzzarese aveva già realizzato con De Sica il film “I bambini ci guardano”), racconta la storia emblematica di bambini colpiti dal dramma delle esplosioni.
