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Cesare Pavese e Vittorio De Sica

È uscito su “Alias”, il supplemento culturale del quotidiano “Il Manifesto, un lungo articolo di Orio Caldiron intitolato “Cesare Pavese, il mito del cinema” sottotitolo “Film scritti. Il grande poeta, scrittore, traduttore e intellettuale fu anche appassionato recensore e autore di soggetti mai realizzati”. Caldiron scrive che dei sei soggetti che Pavese realizzò nella primavera del 1950, nella sua pressoché improvvisa passione per la scrittura cinematografica, “Il serpente e la colomba” era il più complesso e ambizioso e per esso avrebbe voluto come regista addirittura Vittorio De Sica. In una lettera all’attrice americana Doris Dowling (1° giugno 1950) Pavese scriveva: «Ho tenuto tutto il soggetto in uno sfondo sbiadito di caffè, pensioni, negozi, vie cittadine, interni borghesi per lasciare a De Sica tutte le sue opportunità». De Sica però non rispose. Il soggetto resterà tra le carte dello scrittore a testimonianza di un nuovo mestiere avviato ma non concluso. In realtà il sodalizio tra Zavattini e De Sica era solidissimo, fondamentale. Pavese provò a incunearsi tra i due ma era una sfida persa in partenza.


Cesare Pavese.