“Il lungo viaggio del cinema italiano. Cinema 1936-1956”, a cura di O. Caldiron, M. Hochkopfler (Avellino, Cinemasud, 2019)
I curatori di quest’opera - Orio Caldiron e Matilde Hochkofler - ne hanno donato una copia all’Archivio Cesare Zavattini (Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia). Il ponderoso volume raccoglie per la prima volta, in riproduzione anastatica, un’ampia scelta di scritti apparsi dal 1936 al 1956 sul quindicinale di informazione cinematografica “Cinema”, la rivista che più di ogni altra si è interrogata sull’identità del cinema italiano e sul suo contributo nella creazione dell’immaginario collettivo del nostro tempo. Tra i numerosi interventi di personalità del mondo del cinema e della cultura coevi - da Corrado Alvaro a Michelangelo Antonioni, da Guido Aristarco a Rudolf Arnheim, da Maurizio Barendson a Mario Camerini, a Giacomo Debenedetti, Lizzani, Renzi, Steno e molti altri – spicca il soggetto di Cesare Zavattini, “Totò il buono”, (con illustrazioni a carboncino firmate da Lotte Reiniger), che Za aveva fatto firmare anche al vero Totò, Antonio De Curtis (“Cinema”, n. 102, 25 settembre 1940). Il soggetto, infatti, era pensato proprio per Totò, che avrebbe dovuto essere il protagonista del film, con Zavattini regista. Per varie ragioni (nel frattempo era anche scoppiata la guerra) ciò non accadde. Tanto che da quel soggetto Zavattini ricavò il libro omonimo edito nel ’43 da Bompiani e dal libro un nuovo soggetto, Miracolo a Milano, uscito a stampa sul giornale romano «Il Momento», il 23 febbraio 1950. Il film omonimo uscirà solo 1951.
La copertina del libro.