Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Renato Rascel e Cesare Zavattini

Trent'anni fa, il 2 gennaio 1991, moriva Renato Rascel, uno degli artisti più significativi del Novecento. Figlio d'arte, Rascel fu cantante e autore di canzoni memorabili (Arrivederci Roma e Romantica con cui vinse il festival di Sanremo nel 1960), fu attore di prosa, avanspettacolo, rivista (creò macchiette come Il Corazziere e E' arrivata la bufera), attore cinematografico (tra gli altri film interpretò Il Cappotto di Lattuada con cui vinse il Nastro d'argento, il Giudizio Universale di De Sica, ecc.) e regista (La passeggiata), lavorò inoltre per la televisione (Studio Uno, Senza Rete, I racconti di Padre Brown), per la radio in Gran Varietà, ecc. In questa congerie vastissima di attività ci sono stati svariati punti di contato tra Rascel e Cesare Zavattini. Lo scrittore e cineasta emiliano fu co-sceneggiatore (ma anche soggettista o, insieme, soggettista e sceneggiatore) in diversi film interpretati da Renato Rascel e in alcuni progetti filmici non realizzati. Tra i primi si possono citare Canzoni di mezzo secolo, regia di Domenico Paolella (1952); Il cappotto, regia di Alberto Lattuada (1952); La passeggiata, regia dello stesso Renato Rascel (1953); Piovuto dal cielo, regia di Leonardo De Mitri (1953); Alì Babà, regia di Jacques Becker (1954); Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961); tra i secondi L’ultimo eroe, e L’erede di don Chisciotte. Nell’Archivio Cesare Zavattini (presso la Biblioteca Panizzi, a Reggio Emilia) è conservata la documentazione sui lavori cinematografici che li videro accomunati, in alcuni casi anche solo indirettamente, così come la corrispondenza intercorsa tra i due dal 1949 al 1956.


Un’inquadratura del film “Piovuto dal cielo” (1953).