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Paolo Nuzzi, un intellettuale zavattiniano

Tra i tanti articoli e servizi giornalistici usciti sui giornali e nei periodici, cartacei e online per celebrare i settant’anni dell’attore Christian De Sica (figlio del grande Vittorio De Sica), Giorgio Gosetti in un’Agenzia Ansa-Cultura del 4 gennaio scorso, ha ricordato che fu il ruolo di Giovannino, nel film dal titolo omonimo, nel lontano 1976, a dargli il primo prestigioso riconoscimento: il Premio David di Donatello (David Speciale). “Giovannino” è un film commedia diretto da Paolo Nuzzi, ispirato all'omonimo romanzo di Ercole Patti del 1954. Nuzzi era nato a Napoli il 2 dicembre 1929 ed è morto a Roma il 10 marzo 2018. È stato un raffinato intellettuale, scrittore, regista e sceneggiatore, che ha lavorato oltre che nel cinema anche per la televisione. Amico e collaboratore di Cesare Zavattini, fu uno dei registi del film zavattiniano “I misteri di Roma” del 1966. Dopo la morte dell’artista luzzarese avvenuta nel 1989, Paolo Nuzzi si dedicò con Arturo (figlio di Zavattini), alla delicata operazione di sistemazione delle carte del vastissimo archivio dello scrittore e cineasta emiliano, in vista del trasferimento del medesimo presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Per la valorizzazione dell’opera di “Za”, oltre al minuzioso impegno di decodificazione delle carte, Nuzzi ha svolto anche un importante lavoro editoriale. Ha compiuto numerosi studi sull’opera letteraria (e non solo) di Zavattini. Ha pubblicato con Ottavio Iemma, il volume De Sica & Zavattini, parliamo tanto di noi (Roma, Editori Riuniti, 1997), ha curato in prima persona i voluminosi cataloghi delle prime grandi mostre documentarie che si sono tenute dopo la morte di “Za”, a Parma, Roma, Reggio Emilia, ha curato la pubblicazione del suo diario apocrifo (Cesare Zavattini, Io, un autobiografia, a cura di Paolo Nuzzi (Torino, Einaudi, 2002).


Paolo Nuzzi