Di “Miracolo a Milano”, una delle sue ossessioni, parla lo scrittore milanese Gianni Biondillo sul quotidiano “Il Foglio” del 13 febbraio. E lo fa, intervistato da Paola Bulbarelli, in un articolo intitolato “E un nuovo Miracolo?”, sottotitolo: “70 anni fa uscì il capolavoro poetico di De Sica e Zavattini. E oggi? Le idee di Biondillo”. Lo scrittore sta cercando di organizzare un’antologia sul film da pubblicare entro la fine dell’anno. Una grande società immobiliare, EuroMilano, sponsorizzerà la pubblicazione. Il libro sarà un ebook gratuito scaricabile online grazie alla collaborazione della Biblioteca Sormani. Sarà un suo omaggio personale alla città. La pellicola, che nel 1951 quando uscì fece discutere, non piacque né a destra né a sinistra. Per Biondillo si tratta di “un film molto zavattiniano, molto meno di De Sica. Perché Zavattini conosceva Milano e frequentava la zona di Città Studi. Il campo dei barboni esiste ancora, è in un posto ben preciso lungo via Valvassori Peroni, sullo spaccato ferroviario che divide Città Studi e Lambrate. Portò De Sica per un sopralluogo. Era una fiaba che in un certo senso si apre con un ‘c’era una volta…’ e termina con una magia, una scena che ha influenzato tutta la storia del cinema anche americano”.