Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Tonino Guerra e Cesare Zavattini

Tra i tanti incontri importanti del poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra – con Fellini, Petri, Antonioni, i fratelli Taviani, Rosi – ci fu anche quello con il ‘collega’ più anziano Zavattini, uno dei maggiori autori di “teoria del cinema” della nostra cultura. Ne ha scritto Valter Vecellio su “Il Riformista” del 28 marzo scorso in un articolo intitolato: “Cinema, poesia, vita: Tonino Guerra dixit”. Lo sceneggiatore romagnolo originario di Sant’Arcangelo – scrive Vecellio – ebbe modo di affermare che Cesare Zavattini in anni lontani gli aveva detto, parlando della loro comune professione: “Tonino, bisogna guardare tutto, una mosca che cammina, un cane, un uomo, senti una frase in trattoria, le cose magiche che sono intorno a noi, il colore di un albero, una melodia, la malinconia di un uomo”. Tutto è utile alla “visione” cinematografica, tutto concorre ad avvicinare lo spettatore alla verità, cioè a fare del cinema uno strumento di conoscenza, di cultura e non solo di svago. Guerra dichiarò di aver fatto tesoro di quegli insegnamenti confermando le parole di Za: per lo sceneggiatore è fondamentale l’osservazione della realtà.


Tonino Guerra.