Su “Carmilla”, portale di letteratura, immaginario e cultura d’opposizione è uscito un articolo di Gioacchino Toni “La via italiana alla fantascienza a fumetti”. L’autore recensisce il volume di Pier Luigi Gaspa, Dal Signor Bonaventura a Saturno contro la Terra. Agli albori del fumetto in Italia (1908-1945) (Carocci editore, 2021) che compie un particolareggiato excursus sui primi quarant’anni dei fumetti nel nostro Paese, focalizzandosi dai primi anni Trenta su quelli di fantascienza. I primi fumetti si presentano infatti ufficialmente (ancora senza nuvolette ma con le didascalie) nel 1908 col “Corriere dei Piccoli”. E per un quarto di secolo il fumetto rimane in ambito umoristico. Nel 1932 però arrivano “Jumbo”, l’“avventuroso”, “Topolino” e altri settimanali portando in Italia i grandi eroi del fumetto americano, da Flash Gordon a Mandrake, all’Uomo Mascherato. Parallelamente si sviluppa una scuola di importanti autori italiani, tra cui Antonio Rubino, Enrico Novelli (Yambo), Gianluigi Bonelli (il papà di Tex Willer), Rino Albertarelli, Franco Chiletto, Walter Molino, Federico Pedrocchi e lo scrittore e sceneggiatore cinematografico Cesare Zavattini. Fra imposizioni di regime, influssi letterari e l’avvento di una “via italiana” alla fantascienza, il fumetto si impone quindi all’attenzione del pubblico e crea grandi storie e grandi personaggi: da “Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura ...” alle ‘storiette’ zavattiniane di Rebo in “Saturno contro la Terra” un fumetto che, al di là di tentativi modesti (robottini, ecc.) o di storie più fantasy che fantascientifiche, è la prima importante risposta italiana alle avventure di Flash Gordon.