Nel numero 32 di “Teorema” (Rivista sarda di cinema) del 2 aprile 2021 è uscita una bella recensione, ampia e argomentata, di Elisabetta Randaccio, del volume di Guido Conti “Cesare Zavattini a Milano (1929-1939)” (Voghera, Libreria Ticinum, 2019). Il libro di Conti è un’opera di oltre 500 pagine riccamente illustrata da immagini per lo più inedite, sugli esordi milanesi di Zavattini in ambito giornalistico, editoriale, letterario e cinematografico. L’autrice della recensione, osserva che “Guido Conti alterna l’impegno di scrittore con quello di saggista. Infatti, nonostante si tratti di un’opera ricca di documentazione, frutto evidente di una ricerca importante ed esaustiva, l’autore riesce a coinvolgere il lettore profondamente e con passione nella avventurosa giovinezza di una delle figure più rilevanti della cultura del Novecento, Cesare Zavattini”. Ma si tratta di una recensione ampia che merita di essere letta per i vari riferimenti al volume contiano che la Randaccio, con non usuale competenza, puntualmente colloca nel più ampio contesto dell’attività culturale ed artistica di Cesare Zavattini.