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Ita Rina e Cesare Zavattini: una sottile linea di contatto

'Erotikon', erotismo anni '20 tra arte e avanguardia” è il titolo di un articolo pubblicato il 5 ottobre u.s. nel sito web Cinecittà News. In esso, oltre a “Erotikon”, film scandalo del cinema muto, si rievoca l’attività della sua interprete Ita Rina, che ebbe un contatto indiretto con Zavattini nel 1960 grazie alla sua apparizione nel film jugoslavo “Rat – La guerra” diretto da Veljko Bulajić e sceneggiato proprio da Za. E’ difficile pensare, si legge in Cinecittà News, che oggi la visione di Erotikon (film muto cecoslovacco del 1929 diretto da Gustav Machatý) possa turbare o scandalizzare qualcuno. Eppure quando uscì nel 1929 rappresentò una rivoluzione e ancora oggi è un capitolo fondamentale del rapporto tra erotismo e cinema. “Erotikon” – la cui proiezione è in programma mercoledì 6 ottobre alle ore 21 al Teatro Verdi di Pordenone nell’ambito della 40ma edizione delle Giornate del Cinema Muto – “coniuga una forma stilisticamente d'avanguardia con una narrazione tradizionale e offre una sintesi delle tendenze artistiche presenti nella cultura europea della fine degli anni '20, dal modernismo all'Art Déco al surrealismo”. Alla positiva accoglienza critica del film – si legge ancora su Cinecittà News – contribuì senz'altro la splendida fotografia di Václav Vich. Anche la scelta degli interpreti si rivelò riuscita, a partire dalla protagonista Ita Rina, la prima star della cinematografia slovena. Nata a Divaccia, un villaggio vicino a Trieste allora parte dell'impero austro-ungarico, allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Lubiana. Appassionata di teatro e di cinema si spostò a Berlino dove ottenne alcune piccole parti prima dell'incontro fatale con Machatý. Dopo il successo del film, l'attrice ricevette molte proposte da Hollywood che declinò. Così le sue fortune cinematografiche andarono via via scemando e nel 1940 chiuse di fatto con il cinema. Nel dopoguerra cercò di reinserirsi ma nella Repubblica popolare socialista di Jugoslavia non c'era spazio per lei. In una lettera che spedì a Tito lamentò la sua emarginazione e rivendicò, senza esito, i suoi meriti artistici. L'ultima sua apparizione è, come detto, del 1960 nel film sceneggiato da Cesare Zavattini, Rat - La guerra.


Ita Rina, in una sequenza di “Erotikon”.