Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Chiude “Minima infinita”, una mostra ‘zavattiniana’

Chiude i battenti “Minima Infinita. La varietà dell’arte contemporanea nel piccolo formato”, una mostra che si è aperta il 29 ottobre 2021 al Museo Magi'900 di Pieve di Cento e che presenta una raccolta di opere “minime” per il loro piccolo formato seppure straordinariamente intense. Si tratta di un omaggio alla ben nota intuizione di Cesare Zavattini il quale, spinto dal desiderio di riunire nello spazio del suo appartamento romano una grande collezione d’arte contemporanea, dal 1941 iniziò a chiedere agli artisti di realizzare per lui opere di piccolissimo formato, indicando la misura nell’ 8×10 cm. e, tassativamente, un autoritratto e un tema libero. Si trattava di una sfida concettuale agli artisti affermati e emergenti, un gioco da estimatore, da cui però nasceva un modello innovativo di collezionismo. Quando nel 1979 Zavattini mise in vendita la sua bellissima collezione, le oltre mille e cinquecento opere che la componevano sono state separate e parzialmente disperse sul mercato. Fortunatamente due nuclei significativi sono stati tuttavia ricostituiti: uno, dedicato agli autoritratti d’artista, è stato acquisito dalla Pinacoteca di Brera; l’altro, composto da oltre duecentotrenta opere di altrettanti autori novecenteschi, è stato acquistato da Giulio Bargellini ed è stabilmente esposto in una sezione permanente del museo MAGI 900 di Pieve di Cento (Bologna). Il grande riconoscimento che la critica ha sempre riservato a questa raccolta e l’intenzione di darle un seguito ideale con autori delle nuove generazioni, hanno spinto Bargellini a implementare la raccolta nel corso dei vent’anni di apertura del museo da lui fondato nel 2000, fino a costituire un nuovo nucleo di quasi duecento nuove opere di piccolo formato, che per la prima volta in Minima infinita sono state esposte tutte insieme.

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Un’immagine della mostra “Minima infinita”.


Il catalogo della Collezione 8 x10 di Zavattini (Torino, 1967).