Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Esce il primo volume dei Diari di “Za”.

Tanto è stato fatto dopo la morte di Cesare Zavattini per far conoscere e valorizzare la sua vasta e variegata attività artistica e culturale. In quest’ambito una parte di rilievo l’hanno avuta gli eredi, e particolarmente il figlio Arturo, che hanno donato l’imponente archivio di “Za” alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Le sue carte sono state così ordinate, schedate e messe a disposizione degli studiosi. L’inventario dell’archivio è oggi consultabile nel sito internet (www.cesarezavattini.it). Saranno presto ripubblicate le sue opere, anche le minori inedite come i progetti di film irrealizzati (compresi quelli semilavorati o a livello di spunto, idea, appunto), in un’Edizione nazionale curata dall’Università di Modena e Reggio. Dal 1989, anno della morte di “Za”, ad oggi, non c’è stata soltanto la riedizione di molte delle sue opere, ma numerosi ricercatori e specialisti italiani e stranieri (ora anche in Uk, negli Usa) hanno pubblicato libri su di Lui approfondendo e aggiornando gli studi sul suo impegno giornalistico, letterario, cinematografico, pittorico, ecc. Tuttavia in questo ampio coacervo di strumenti di conoscenza dell’opera e della personalità artistica zavattiniana c’era un vuoto che si diceva, per tante ragioni, non sarebbe mai stato riempito: la pubblicazione del suo vastissimo diario privato. Invece fra pochi giorni, per celebrare i 120 anni dalla nascita (Luzzara, 20 settembre 1902) uscirà per l’editrice “La Nave di Teseo” il primo libro dei tre volumi dei suoi Diari, relativo agli anni ’40 e ’50. Si tratta di un’opera curata da Valentina Fortichiari, col contributo nel primo volume del prof. Gualtiero De Santi, che si presenta come un’occasione per aggiornare e meglio comprendere le riflessioni filosofiche, politico-culturali, artistiche di Zavattini, con tantissime incursioni nella sua attività quotidiana di artista versatile, ma anche nella sua vita familiare, privata, dove emergeranno le sue preoccupazioni, i rapporti e gli incontri con personalità del mondo della cultura, del cinema e dell’arte, di una parte significativamente ampia del Novecento, che si riveleranno avvincenti e in taluni casi sorprendenti.


La copertina del primo volume dei “Diari”.