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Giovanni Di Veroli e Cesare Zavattini. Una curiosità.

Qualche mese fa, l’editore Pocolibri specializzato in opere di pochissime pagine, ha presentato un “delizioso scritto” del grande Zavattini (titolo: "Non sono nato per fare il cronista sportivo”). Di che si tratta? Nel novembre del 1955, Zavattini, dalle colonne del settimanale «Il Campione» raccontò da par suo, un incontro del campionato di calcio di “serie A” tra la Lazio e il Torino allo “Stadio dei centomila” (non ancora Olimpico). Un breve testo di grande suggestione, segnato da divagazioni, annotazioni fulminanti, considerazioni lontane anni luce dalla scrittura sportiva cui siamo stati abituati. L’artista emiliano ammetteva candidamente di non essere nato per fare il cronista sportivo perché per esserlo bisognava stare con gli occhi incollati alla palla. In uno stadio, per lui, artista poliedrico, c’erano troppe distrazioni. Da qui è comunque sorta una curiosità e un collegamento con Giovanni Di Veroli, terzino della Lazio di quegli anni, uno dei protagonisti in campo della cronaca “calcistico-artistica” zavattiniana. Di Veroli è stato un uomo straordinario nella sua ordinarietà, un ebreo romano che scampò con grande fortuna alla deportazione a Birkenau. Il padre, ebreo romano, venditore di santini, negli anni ‘40 si trasferì a Milano: la passione del figlio Giovanni era il calcio che nel capoluogo lombardo sviluppò nel settore giovanile dell'Inter. Rientrato a Roma nel 1947 entrò a far parte della Stella Azzurra, la squadra della comunità ebraica romana, per approdare quindi alla Lazio nel 1952-53. L'avventura con la Lazio finì nel 1958. Di Veroli poi si metterà a lavorare come imprenditore commerciale e, addirittura, pericolosamente, dalle retrovie parteciperà come fotografo alla guerra dei sei giorni (1967) al seguito delle truppe israeliane. Ciò detto, è tuttavia curioso notare come, tra le moltissime personalità di origini ebraiche (nel mondo del cinema, della pittura, dell’editoria, della letteratura e dell’arte), che Zavattini ha conosciuto nel corso della sua lunga esistenza, ci sia anche il terzino della Lazio, la cui biografia, “Una stella in campo. Giovanni Di Veroli, dalla persecuzione al calcio di serie A”, di Paolo Poponessi e del figlio di Giovanni, Roberto Di Veroli, è uscita a Bologna, Persiani Editore, pochi mesi fa.
 

Giovanni Di Veroli