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L'archivio

In virtù dei rapporti che nel corso degli anni Cesare Zavattini aveva allacciato con intellettuali, artisti, amministratori pubblici ed uomini politici reggiani, nonché grazie alla sensibilità dei suoi eredi e, segnatamente, del figlio Arturo, nel 2012 il suo Archivio è stato definitivamente acquisito dall’Amministrazione comunale di Reggio Emilia e per essa dalla Biblioteca Panizzi.

Una convenzione stipulata nel 1990 tra il Comune di Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna e gli Eredi Zavattini ha sancito l’avvio ufficiale delle procedure di trasferimento dei materiali da Roma a Reggio. Come interlocutore privilegiato, elemento di raccordo e fulcro della convenzione, era stato indicato l’Istituto per i Beni culturali della Regione.

Le prime importanti sezioni del fondo ad essere schedate e acquisite in deposito conservativo sono state la Raccolta dei lavori cinematografici, l’Epistolario e i cosiddetti Echi della Stampa. Tuttavia, a causa della complessità della documentazione, nel corso del lavoro, che è stato realizzato movimentando la documentazione da Roma a Reggio Emilia per blocchi omogenei, sono venuti continuamente alla luce nuclei di documenti che sono andati ad integrare le serie già sistemate: la qual cosa ha inevitabilmente comportato la revisione delle medesime. Le condizioni di maggiore complessità e vastità dell’Archivio rispetto a quanto era stato ipotizzato allorché si redasse il progetto di riordino ed inventariazione delle carte, hanno per conseguenza comportato un rallentamento del lavoro dovuto alla necessità di porre maggiore attenzione agli indispensabili legami tra i documenti delle diverse sezioni. Molti di questi, reperiti all’interno di contenitori solo apparentemente omogenei, hanno richiesto ulteriori operazioni di decifrazione e di connessione con altri analoghi sparsi nelle diverse serie. Dunque il lavoro di inventariazione si è rivelato più complesso e impegnativo di quanto si immaginasse. 

Nonostante il lavoro svolto fino a quel momento nel 2003 non era stato ancora acquisito il ‘fondo principale’ dell’archivio, che Zavattini aveva organizzato in segmenti logici ed era costituito da centinaia di cartelle con migliaia di carte originali, dattiloscritte e in parte manoscritte o con sue annotazioni autografe che riguardavano i vari aspetti della sua attività poetica e del suo impegno artistico e culturale. Mancavano inoltre i materiali della sezione grafica e multimediale (fotografie, registrazioni sonore, video, i dvd della sua filmografia), manifesti, fotobuste, i libri ed altro ancora. L’intervento e il prezioso contributo della Direzione archivistica del Ministero per i Beni e le attività culturali a partire dal 2004, è stato in un certo senso risolutivo. Il trasferimento a Reggio Emilia dell’importante lascito culturale è stato pressoché completato nel 2007 e nello stesso anno si è concluso il primo “inventario descrittivo” dell’Archivio.

L'Archivio Zavattini è disponibile per la consultazione al pubblico nella Biblioteca Panizzi, previo appuntamento. 


Catalogo dell'archivio

inventario parziale Archivi ER

La storia dell'archivio


Archivio Cesare Zavattini
Biblioteca Panizzi
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Tel. 0522 585280 - 0522 585467 - Fax 0522 456081
e-mail: archivio.cesarezavattini@comune.re.it
website: www.cesarezavattini.it