Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

PARLIAMO ANCORA DI ME: Zavattini tra parola e immagine

Il primo aprile 2023 al Palazzo dei Musei è stata inaugurata la mostra, promossa dai Musei Civici, dalla Biblioteca Panizzi e l’Archivio Zavattini, Parliamo ancora di me; Zavattini tra parola e immagine, a cura di Alberto Ferraboschi e Alessandro Gazzotti.

L’esposizione, attingendo alla ricca collezione dei dipinti di Zavattini dei Musei Civici e al patrimonio documentario dell’Archivio Cesare Zavattini conservato presso la Biblioteca Panizzi, presenta una selezione di materiali in grado di restituire la poliedricità dell’opera zavattiniana, caratterizzata dall’uso di diversi linguaggi artistici, dal cinema alla letteratura, passando per il teatro, la pittura, la poesia e molto altro ancora.
A partire dagli strumenti utilizzati da Zavattini per dipingere, nel percorso espositivo vengono valorizzate le forti contaminazioni tra forme della scrittura e della pittura, così come la dimensione transmediale della creatività artistica dell’autore luzzarese, presente fin dagli esordi degli anni Trenta e destinata ad accompagnarlo costantemente durante il suo itinerario artistico.
Alla base della intensa e variegata produzione artistica zavattiniana vi è una costante ricerca autobiografica che alimenta una dimensione autoriflessiva destinata a caratterizzare la sua intera opera, ad accomunare diverse forme artistiche e differenti progetti.
Un “autobiografismo perpetuo” che connota in modo marcato l’opera pittorica, a partire dalla forma dell’autoritratto, destinata a divenire la cifra iconica della sua produzione.
Peraltro, questa pratica di introspezione dell’io-uomo zavattiniano non riveste solo una valenza tecnica od autobiografica ma tende ad assumere una valenza più ampia di conoscenza dell’umanità, dischiudendo le porte ad nuovo rapporto tra arte e vita.
La vasta selezione di dipinti provenienti dalle raccolte dei Musei Civici documenta però non solo autoritratti: Zavattini infatti proietta la propria individualità, tra memoria e immaginario, nella rappresentazione della sua Luzzara, dei suoi miti – il fiume – e delle sue ritualità: e così i funerali, le processioni ma anche i mangiatori di cocomeri e di gelati che alludono a forme di convivialità quotidiane. Ad integrazione del percorso è esposta una selezione di immagini fotografiche tratte dalla serie Fiume Po del 1966 e conservate presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi; un viaggio di cinque giorni che Cesare Zavattini e il fotografo William M. Zanca intraprendono dalla sorgente alla foce del Po.

CATALOGO DELLA MOSTRA

LE FOTOGRAFIE DELLA MOSTRA