Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Pier Paolo Pasolini, Giacomo Debenedetti e Cesare Zavattini al Premio Viareggio, 1964 (ACZ, fotografie 84)





Giacomo Debenedetti
 
Il critico letterario Giacomo Debenedetti nasce a Biella (Vercelli) nel 1901 in una famiglia ebraica borghese da Tobia ed Elena Norzi. Matematica, legge e, in seguito, finalmente lettere, contraddistinguono la trafila dei suoi studi universitari a Torino. Nel 1922 fonda con S. Solmi, E. F. Sacerdote e M. Gromo la rivista letteraria mensile Primo tempo. Nell'aprile del 1937 si trasferisce a Roma dove, oltre ad incontrare e allacciare rapporti di amicizia con Piero Gobetti, dà corso alla collaborazione con la rivista “Cinema” e al lavoro “clandestino” di sceneggiatore cinematografico a causa delle leggi razziali. Potrà compierlo grazie all’associazione degli autori cinematografici e alla collaborazione con l’amico Cesare Zavattini che l’aveva fondata assieme ad altri nel 1940. Negli anni dell’occupazione nazista della Capitale milita nelle file della Resistenza. Nel settembre 1944, si iscrive al Pci e nel 1945 pubblica due rapporti sulle persecuzioni razziali e sui valori dell'ebraismo: 16 ottobre 1943 e Otto ebrei. Ben presto si misura con l'insegnamento universitario, dal 1950 a Messina e poi dal 1958 all'ateneo di Roma. È degli anni Cinquanta il sodalizio con Alberto Mondadori per la fondazione e direzione della casa editrice “Il Saggiatore”. Per essa curerà la pubblicazione di oltre 250 volumi. Intanto, già dalla fine degli anni ‘50, riprende l'attività di traduttore che si protrarrà a lungo. Con sue “note letterarie” nel biennio 1946-’47 collabora al quotidiano comunista “L’Unità”. Scrittore e saggista, è tra i maggiori interpreti della critica letteraria in Italia nel XX secolo, uno dei primi ad accogliere la lezione della psicoanalisi e delle scienze umane in genere e tra i primi a cogliere la portata del genio di Marcel Proust. Amico di lunga data di Zavattini del quale assieme a molti letterati italiani è stato collega nella giuria di diversi premi letterari, muore a Roma il 20 gennaio del 1967.