Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

A Pieve di Cento riapre il Museo MAGI’900

Domenica 13 aprile riapre a Pieve di Cento il Museo Magi ‘900, il museo privato nato per volontà dell'imprenditore Giulio Bargellini. Allestito in un edificio di archeologia industriale -un silo granario degli anni Trenta riconvertito su progetto dell'architetto Giuseppe Davanzo cui sono state accostate nuove strutture espositive e un giardino dedicato alla scultura- il museo si snoda in dieci sale espositive ed offre un’inedita immersione nell’arte moderna e contemporanea. È una collezione eclettica e vitale, con un’identità strettamente legata alla personalità del collezionista; in oltre quarant’anni di passione e curiosità per l’arte infatti, Giulio Bargellini, prima della sua morte sopraggiunta nel 2023, ha acquisito un patrimonio di migliaia di opere. A queste si sono aggiunte opere concesse in deposito al museo da artisti, enti e collezionisti. Nella costruzione di questo considerevole corpus quindi sono entrate in gioco diverse dinamiche: dal rapporto personale con gli autori, alla fascinazione per un determinato momento storico, dall’opportunità di un acquisto importante alla volontà di sostenere progetti di ricerca innovativi. L’allestimento permanente prevede diversi nuclei d’eccellenza che con l’ultimo ampliamento ha permesso di esporre quasi integralmente la collezione. Fra le opere dei Maestri storici del Novecento troviamo sezioni monografiche, tra cui una dedicata a Cesare Zavattini. Il MAGI possiede una parte cospicua della cosiddetta “Collezione Minima” dell’artista luzzarese, che, come noto, spinto dal desiderio di riunire nel suo appartamento romano una grande collezione d’arte contemporanea, dal 1941 iniziò a chiedere agli artisti di realizzare per lui opere di piccolissimo formato, indicando la misura nell’8×10 cm. e, tassativamente, un autoritratto e un tema libero. L’idea dell’opera di formato molto piccolo si poneva come una sfida per ogni artista, spinto a mantenere la propria originalità nonostante un condizionamento così forte, ed era al contempo un modo per poter acquisire opere uniche ad un prezzo molto contenuto. La storica Collezione minima fu a suo tempo smembrata e messa sul mercato. Per fortuna due nuclei significativi sono stati ricostituiti: uno, dedicato agli autoritratti d’artista, è stato acquisito dalla Pinacoteca di Brera; l’altro, composto da oltre duecentotrenta opere di altrettanti autori novecenteschi, è stato acquistato da Giulio Bargellini. Il visitatore si troverà così di fronte ad una sorta di unica grande opera: un’incredibile quadreria con piccoli capolavori realizzati da vari autori, tra i quali figurano nomi notissimi e meno noti, ma tutti legati alla vita e alla memoria di Zavattini. Proseguendo sulla traccia dell’idea originale, il corpus di opere di piccolo formato del Museo MAGI’900 si è inoltre arricchito costantemente, in quanto Giulio Bargellini scelse di invitare sempre nuovi artisti a proseguire nella tradizione di questa raccolta, per continuare a rendere omaggio ad un grande protagonista della cultura italiana, ricordandone l’intelligenza, l’originalità, le intuizioni, l’amore per l’arte.


Giulio Bargellini al MAGI

Autore: Fabio Martinelli - www.fabiomartinelli.it