Addio al fotografo Mimmo Jodice
			
È morto a Napoli, all’età di 91 anni, Mimmo Jodice, uno dei più importanti fotografi italiani (e internazionali) del Novecento. Nato nel Rione Sanità il 29 marzo 1934, Jodice è stato capace di unire memoria, architettura e poesia visiva. Le sue immagini, spesso in bianco e nero, esplorano il rapporto tra uomo, città e tempo, restituendo una bellezza sospesa, metafisica e senza tempo. Fin dagli anni ’60 è stato protagonista della scena artistica napoletana, collaborando con grandi artisti dell’avanguardia internazionale come Andy Warhol, Sol LeWitt, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Alberto Burri.
Cesare Zavattini, che ne intuì subito il talento, nel 1970 scrisse la prefazione al cataloghino per la sua prima mostra importante dal titolo Nudi dentro cartelle ermetiche,  nella celeberrima galleria milanese di Lanfranco Colombo, il Diaframma. 
Dice Zavattini:
La verità è che tendiamo spietatamente a spartire con altri meno di quanto dovremmo le nostre scoperte. Questi fotografi scoprono qualche cosa da un secolo e si affrettano come formiche a chiudere i loro prodotti in un nido, volumi e riviste, lasciando che solo coi tempi lunghi s'introducano nella vita vera e propria. Sono, come gli artisti, dei tremendi uomini di casta, e le mie stesse esclamazioni di meraviglia davanti ai risultati del loro lavoro le rinvio ai momenti di un convegno culturale o comunque specialistico. Gli assi delle immagini sono, per esempio, dei nomi com'erano una volta quelli del jazz, difficili a pronunciarsi, e tale resta la loro materia, da camera. Dicevo a Mimmo Jodice, davanti ai suoi nudi, che diventano involontariamente perfino un po' pornografici, in quanto li mostra da iniziato, dentro a cartelle ermetiche! Dovrebbe distribuirli invece nelle scuole, dove sognai tanti anni fa che dessero in mano ai ragazzi la macchina da presa e oggi mi accontenterei di una macchina fotografica. […]
Jodice ha poi esposto in prestigiosi musei di tutto il mondo, tra cui il Philadelphia Museum of Art, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museu de Arte de São Paulo. Nel 2016 il Museo MADRE di Napoli gli ha dedicato una grande retrospettiva. Napoli è stata la sua principale musa: nelle sue fotografie la città appare misteriosa e silenziosa, lontana dagli stereotipi, “un luogo di quiete e magia” come lui stesso diceva. Ma il suo sguardo si è esteso anche ad altre città del mondo – Roma, Venezia, Parigi, New York, Tokyo – sempre con la stessa tensione poetica verso la verità nascosta delle cose. In suo onore, al Museo di Capodimonte sorgerà una Casa della Fotografia dedicata a Mimmo Jodice.
