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Sulla rivista Diari di Cineclub Maria Carla Cassarini approfondisce il rapporto fra Zavattini e la religione

Sull’ultimo numero della rivista online Diari di Cineclub (N° 51, giugno 2017), Maria Carla Cassarini ha pubblicato un interessante articolo dal titolo: “Tra i vari ‘don Antonio’ di Cesare Zavattini”. 
In esso la studiosa, facendo riferimento al soggetto cinematografico irrealizzato Don Antonio (1954), fornisce una lettura di Za nel suo particolare rapporto con la religione, gli ecclesiastici, l'esistenza di Dio e la propria coscienza laica.
Attraverso riscontri rigorosi e una riflessione originale l’autrice allarga il discorso ai ‘pretini’ della pittura zavattiniana e propone un'interpretazione nella quale i parroci e le gerarchie ecclesiastiche sono visti, tranne casi eclatanti, dalla parte del potere, con prediche e confessionali usati per addomesticare le coscienze.
Nell'approfondire il tema di don Antonio, la studiosa estende il discorso ad altri testi per il cinema, in cui si evidenziano problemi di coscienza e in molti casi la loro tragicità, come ad esempio nell’episodio La gola, per un film su I sette peccati capitali dal quale derivò Don Antonio, o soggetti come Il grande fiume.
Seguendo lo sviluppo della poetica zavattiniana la Cassarini trova inoltre consonanze in alcune poesie dialettali tratte dal volumetto Stricarm’ in d’na parola (1973), in opere quali Ipocrita 1943 (1955), Come nasce un soggetto cinematografico (1959), Un uomo contro il mondo (fumetto del 1947) e Miracolo a Milano (1951), per dimostrare quanto siano profonde la coscienza critica e la ricerca della Veritààà, film del 1982 scritto, diretto e interpretato dall'autore luzzarese.