Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

Zavattini, la poetica dell’occhio in un articolo di Valentina Fortichiari

Per Antinomie: scritture e immagini, il blog collettivo fondato da Andrea Cortellessa, Federico Ferrari e Riccardo Venturi, è recentemente uscito l’articolo Zavattini, la poetica dell’occhio di Valentina Fortichiari.
Libera docente in comunicazione e tecniche del racconto, Valentina Fortichiari ha diretto per anni le Relazioni Esterne in Longanesi ed ha curato opere di Guido Morselli e di Cesare Zavattini: ricordiamo in particolare i Diari, usciti per La nave di Teseo, presentati alla Biblioteca Panizzi nel 2022.
Il breve saggio della Fortichiari è incentrato sull’arte dello sguardo di Zavattini, capace di trasformare e reinventare la materia del reale in scrittura, fumetti, pittura, cinema.
Tutto ciò che accade è già in noi in immagini”, come ebbe ad annotare lo scrittore in una pagina del suo Diario, nel 1944.
“Quanto è stato cruciale l’occhio di Zavattini, quella sua poesia delle immagini, quanto ha contato per registi e fotografi come Vittorio De Sica e Paul Strand? Questi maestri dell’obbiettivo vedevano e ritraevano il mondo seguendo i suggerimenti dell’occhio dello sceneggiatore Zavattini: con la loro abilità tecnica fissarono sulla pellicola immagini straordinarie che hanno fatto la Storia, portando in sé l’impronta non sempre riconoscibile, la firma di Za: qualcosa di invisibile, sotto traccia, che alla regia aggiungeva il tocco umano della poesia, ovvero la grazia, in una scena, in una inquadratura, in un volto, in un gesto.”
 

Cesare Zavattini, Autoritratto, 1977, Musei Civici di Reggio Emilia