Comune di Reggio Emilia Fondazione Palazzo Magnani

CUORE PADANO: Cesare Zavattini e la Bassa

La Biblioteca Panizzi rende omaggio a Cesare Zavattini con una mostra dedicata all'intenso rapporto tra lo scrittore e la Bassa reggiana

Quando arrivo da fuori, appena tocco questa mia zona natale, comincio senza accorgermene a parlare in dialetto. Nessuno crederà che una volta ebbi la voglia repentina di mangiare del pane del mio paese, così partii sui due piedi da Milano, e quella notte mi addormentai col letto pieno di briciole. (C. Zavattini-P. Strand, Un paese, Torino, Einaudi, 1955, p. 6)

Sabato 27 febbraio 2016, alle ore 11.00, nella sala mostre della Biblioteca Panizzi inaugura “Cuore padano. Cesare Zavattini e la Bassa” a cura di Giorgio Boccolari, Alberto Ferraboschi, Roberta Ferri, una mostra promossa da Comune di Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi e Archivio Cesare Zavattini e realizzata grazie al sostegno degli Amici della Biblioteca.

La mostra, attingendo al ricco patrimonio dell’Archivio Cesare Zavattini conservato presso la Biblioteca Panizzi, presenta un’ampia gamma di fonti (epistolari, documentarie, iconografiche, multimediali), capaci di restituire in tutta la sua pregnanza la matrice territoriale dell’esperienza culturale e artistica dell’autore luzzarese. Ne emerge quindi lo stretto e intenso rapporto di Zavattini con gli ambienti natali della Bassa. Nel suo percorso culturale, artistico e intellettuale sono ampiamente riconoscibili i tratti di quelle “radici padane” che ne segnano l’impegno.

Il percorso espositivo si articola attorno a due principali nuclei tematici.
Da un lato, il ruolo di Zavattini come animatore culturale, il suo impegno nel promuovere eventi e iniziative culturali a favore dei territori della bassa ed anche come fautore della produzione letteraria di questi luoghi, con particolare riguardo all’attività di autori popolari come Guido Sereni e Serafino Prati. Trova qui spazio anche l’importante periodo parmense di Zavattini, caratterizzato dalle prime esperienze di socializzazione culturale e dalla relazione con gli ambienti intellettuali della città emiliana frequentati da personaggi del calibro di Giovannino Guareschi, Attilio Bertolucci e Alberto Bevilacqua.
Dall’altro lato il percorso espositivo si propone di focalizzare l’attenzione sulla Bassa quale fonte d’ispirazione per la produzione artistica e culturale: il mondo della Padanìa infatti ha costituito un’inesauribile risorsa per lo scrittore luzzarese che, con grande efficacia comunicativa, ha saputo interpretare la forza attrattiva dell’universo della Bassa. L’evocazione del pathos padano passa anche attraverso molteplici linguaggi, tra gli altri la scrittura, la fotografia, la pittura e il cinema. Lo sguardo di Zavattini per la sua terra di origine si esprime così nella sperimentazione della fotografia neorealista sfociata nel celebre volume del 1955, “Un paese”, dedicato a Luzzara e scaturito dalla collaborazione con il grande fotografo americano Paul Strand.
La specifica propensione di Zavattini per la scrittura si traduce poi nelle suggestive testimonianze letterarie rivolte alle atmosfere fluviali e al mondo della Bassa comprendenti, tra l’altro, Viaggetto sul Po, Vecchia padania e le poesie in dialetto luzzarese.
L’itinerario dedicato alla Bassa si completa infine con la produzione pittorica d’ambientazione luzzarese e con i progetti di film incompiuti su Luzzara e il Po, per finire con sequenze delle interviste rilasciate dall’autore sulla Bassa.

 
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INAUGURAZIONE MOSTRA
L'ESPOSIZIONE